Sabato 27 ottobre sarà inaugurata la mostra ‘Il visibile, l’invisibile e il mare’ all’interno della sala ‘Polveriera’ del Museo Archeologico dei Campi Flegrei-Castello di Baia.
Undici statue ad accompagnare il protagonista indiscusso, Zeus in Trono: in esposizione capolavori inediti, provenienti dai fondali del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, da Cuma, da Miseno e dai giardini e dagli ambienti di rappresentanza delle ricche domus, dalle ville del patrimonio archeologico di Baia, che ne testimoniano il lussuoso stile di vita.
“Nove mesi di gestione del nuovo ente autonomo del Parco Archeologico dei Campi Flegrei sono stati impiegati per costruire la macchina amministrativa e gestionale, l’immagine coordinata, il sito – spiega Paolo Giulierini, direttore del Parco- Parallelamente abbiamo lavorato per perfezionare la progettazione e l’apertura dei cantieri, relativamente ai finanziamenti PON e FSC, alla riapertura prossima della Grotta di Cocceio e a moltissime attività didattiche e culturali che hanno caratterizzato la stagione del Parco. L’arrivo di Zeus scandisce simbolicamente la chiusura di questa prima parte dei lavori ed apre al rilancio in grande stile previsto per la prossima primavera.
Rilancio che – continua – si badi bene è ben visibile, già testimoniato da una sensibile crescita di pubblico e dalla presenza del nostro ente nelle principali fiere turistiche nazionali ed internazionali, nonché in grandi progetti di ricerca con Musei cinesi, Università italiane e internazionali. Anche la buona sorte ci premia – aggiunge – clamorose sono le scoperte del centro Jean Bérard, della Federico II, dell’Università L’Orientale e della Luigi Vanvitelli nell’ultime campagne di scavo a Cuma”.
La statua di ‘Zeus in trono’ risale al I secolo a.C. Alta 74 cm, e rappresenta l’iconografia classica del dio greco. Proviene probabilmente dalle acque del golfo flegreo, considerate anche le sue condizioni: un lato ricoperto da incrostazioni marine (esposto a lungo nelle acque), un lato liscio (si ipotizza seppellito nella sabbia e dunque protetto).
La statua è stata esposta dal 1992 fino al 2017 al Getty Museum di Los Angeles, dopo essere finita in un giro di ricettatori. Successivamente, a marzo 2014, è stata eseguita una verifica diretta e successivamente le analisi tecniche specifiche hanno determinato l’appartenenza e la provenienza. Grazie alle operazioni degli inquirenti e alle azioni di diplomazia della Magistratura e del Ministero dei Beni Culturali, la statua è ritornata a giugno 2017 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sabato 27 ottobre 2018 ritornerà a casa.