Capri, Codacons: esposto in Procura e Antitrust contro aumenti tariffe traghetti

Ma per Aiello della Snav l’aumento per i residenti è di soli 20 centesimi

Continua la protesta a Capri per la decisione delle compagnie di trasporto di aumentare le tariffe dei biglietti. Raffaele Aiello, ad di Snav, definisce la protesta ‘plateale’. "Sì, non ci crederà ma a Capri hanno bloccato tutto per un aumento di soli 20 centesimi sui biglietti dei residenti e pendolari – spiega Aiello – Io capisco i disagi dei pendolari e residenti ma è bene che si sappia che sul loro biglietto l'aumento è stato solo di 20 centesimi da 5,30 a 5,50, mentre l'aumento sul biglietto per i turisti è stato pari a 1,70, da 17 euro a 18,70. Noi non prendiamo contributi dallo Stato, noi abbiamo subito negli ultimi tempi un aumento del costo del carburante del 20% e poi l'aumento dal 1 gennaio dell'Iva del 21%". Aiello punta il dito contro le compagnie che ricevono contributi dallo stato. "Se i cittadini di Capri vogliono difendere la Caremar che prende 19 milioni di contributi all'anno, facciano pure – dice – Sappiano bene che sulle loro unità spesso non ci sono i controlli. Se la protesta è, dunque, finalizzata a premiare e a difendere questi atteggiamenti, facciano pure. Noi la pensiamo e lavoriamo in maniera diversa".
Intanto, il Codacons comunica di aver depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli e all'Antitrust contro gli aumenti dei traghetti che collegano la terra ferma a Capri.   
"Abbiamo ricevuto in questi giorni migliaia di segnalazioni di protesta da parte degli abitanti dell'isola contro tali rincari – spiega Carlo Rienzi, presidente Codacons – Abbiamo chiesto alla magistratura e all'Autorità garante della concorrenza di accertare se tali rincari possano configurare illeciti o comunque un danno per l'utenza, considerato anche l'elevato afflusso di turisti che raggiungono Capri nei mesi estivi. Riteniamo che per i residenti dell'isola e per il settore del turismo gli aumenti tariffari rappresentino un danno ed invitiamo la magistratura napoletana e l'antitrust ad aprire un'inchiesta volta a tutelare la categoria degli utenti", conclude Rienzi. 

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