Le guide turistiche della Campania pongono le proprie speranze in Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali, e nel premier Matteo Renzi. La preoccupazione delle guide turistiche è di finire nel tritacarne delle lobby turistiche europee che, secondo Pietro Melziade, presidente delle Guide Turistiche della Campania, “mirano a drenare ricchezza dai siti di grande interesse culturale e storico del Paesi meno forti economicamente in Europa, verso i Paesi più potenti come la Germania che è, da sempre, esportatrice di turismo e non importatrice come l'Italia”.
Secondo i rappresentanti delle guide turistiche, “l'entrata in vigore dell'articolo 3 della Legge 97/2013 – afferma Giorgio Leone, rappresentante regionale della Uil-Tucs – metterà sul lastrico 100mila famiglie italiane: 30mila legate al lavoro delle guide turistiche, 30mila degli accompagnatori più' il comparto delle agenzie turistiche, i loro addetti e l'intero indotto”.
La protesta è stata indirizzata contro le intenzioni delle multinazionali del turismo straniere di voler ‘precarizzare' il lavoro delle guide abilitate, imponendo i propri operatori privi di specializzazione e, quindi, di conoscenza del patrimonio culturale italiano, inoltre disinteressati a promuovere il territorio e il made in Italy.