Lidi sequestrati a Napoli, Sib in cerca di una soluzione

L’argomento all’ordine del giorno della giunta di presidenza del sindacato convocata per domani

Il sequestro degli stabilimenti balneari napoletani disposto dalla magistratura sarà all'ordine del giorno della giunta di presidenza del Sib, il Sindacato Italiano Balneari Fipe/Confcommercio, convocata d'urgenza a Roma per domani, mercoledì 7 agosto.
La riunione di giunta servirà sia per l'esame della situazione specifica, sia per valutare quali possono essere le ripercussioni a livello nazionale di una interpretazione delle norme così come sono state applicate dai magistrati napoletani.
Intanto a Napoli, Maurizio Masullo, responsabile dei gestori dei lidi dell'area Licola mare – Varcaturo, ha iniziato lo sciopero della fame. Nei giorni scorsi si incatenò ad una sdraio proprio per denunciare il blocco delle attività balneari della zona ricevendo la solidarietà di tutti i gestori dei nove lidi dell'area e degli altri gestori del litorale domizio. Notevoli le ripercussioni economiche, non solo per gli stabilimenti balneari che lavorano da giugno a metà settembre, ma soprattutto per l'indotto. Intanto gruppi di abusivi, approfittando del blocco dei lidi, sta operando sulla battigia della striscia di spiaggia sotto sequestro noleggiando sdraio e ombrelloni degli stabilimenti interdetti ai bagnanti.   
Per questo i 10 mila imprenditori balneari aderenti al Sib esprimono "la propria solidarietà e la comprensione nei confronti di chi, come Maurizio Masullo, vede irrimediabilmente compromessa l'intera stagione e si vede colpito in ciò che dà maggiore dignità: il lavoro".  
"E' nostra intenzione esaminare questa situazione che penalizza fortemente non solo gli imprenditori napoletani dell'area Licola-Varcaturo, ma soprattutto l'offerta e l'immagine turistica di tutta la regione Campania – sottolinea Riccardo Borgo, presidente del Sib – nel rispetto del lavoro della magistratura è necessario intervenire al più presto per trovare una soluzione che possa ridare serenità e dignità agli imprenditori balneari napoletani e consentire loro di iniziare a lavorare anche se la stagione estiva 2013 è ormai irrimediabilmente compromessa".

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