Numero chiuso a Pompei? Azienda Soggiorno dice no

L’amministratore Piscopo: serve invece pubblcità per portare più turisti

No secco di Vincenzo Piscopo, amministratore dell'Azienda di Soggiorno e Turismo di Pompei alla proposta dell’assessore al Turismo della Regione Campania, Claudio Velardi, che vuole introdurre il numero chiuso agli scavi di Pompei e fissare un tetto di visitatori per offrire servizi adeguati.
Per Piscopo niente di più sbagliato. "Al contrario, dobbiamo pubblicizzare quanto più possibile gli scavi di Pompei perché con i circa 3 milioni di visitatori che in media registriamo, così come si è verificato nel 2007, a stento facciamo sopravvivere il comparto turistico locale – spiega Piscopo – e poi qui gli operatori, anche per l'emergenza rifiuti, sono in piena crisi. E cosa si pensa per affrontare tutto questo? Di diminuire gli arrivi e, dunque, le entrate?". "Insieme alla sovrintendenza archeologica, dobbiamo programmare sicuramente una maggiore tutela degli scavi – aggiunge Piscopo – ma non possiamo limitare la fruizione di uno dei beni più belli e unici al mondo, né tanto meno aggravare una crisi che già ci sta soffocando". Gli Scavi di Pompei, nel 2007, hanno registrato un incasso pari a oltre 20 milioni di euro: biglietti di ingresso che registrano un sempre maggiore aumento di turisti e che coprono l'85% del bilancio della soprintendenza archeologica locale.
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