Reggia Caserta, appalti lavori ‘urgenti’: 6 indagati

Dal 2010 al 2013 gli appalti alla Reggia di Caserta sono finiti ad un numero ristretto di ditte ‘amiche’, grazie al ricorso costante e illegittimo al requisito della ‘somma urgenza’. È l’ipotesi che sta seguendo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che in questi giorni ha notificato gli avvisi di chiusura indagine a 6 indagati.   

Si tratta dell’ex soprintendente di Caserta e Benevento Paola Raffaella David, i tre funzionari ancora in servizio alla Reggia Marco Mazzarella, Andrea Corvino e Giuseppe Oreste Graziano, l’ex responsabile del Parco Reale e del Guardino Inglese Francesco Canestrini, e il dipendente di una ditta di traslochi Giovanni Marino. I reati contestati sono la turbativa d’asta e la falsità materiale e ideologica mentre non sono emerse tracce di un’eventuale corruzione dei funzionari ministeriali.   

L’indagine coordinata dai pm Domenico Musto e Gennaro Damiano ed effettuata anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche dai carabinieri, partì nel 2013 in seguito al furto del parafulmine ad opera di Marino. Gli inquirenti acquisirono la documentazione relativa ai lavori della struttura in metallo e a tutti gli appalti affidati alla Reggia scoprendo che quasi tutti i lavori dal 2010 in poi  erano stati affidati senza alcuna gara.    

Il sistema di affidamento era semplice: gli indagati procedevano prima all’artificioso frazionamento dei lavori di rilevante entità economica, anche attraverso false perizie, in modo da far figurare in luogo dell’unico lavoro più prestazioni di entità inferiore alla soglia di legge che obbliga a procedere a gare ad evidenza pubblica. Una volta operato il frazionamento, veniva falsamente attestata la somma urgenza e si procedeva così all’affidamento diretto alle ditte ‘amiche’, qualcuna ancora oggi a lavoro nella Reggia.

Dopo la notifica degli avvisi di chiusura delle indagini, gli indagati hanno a disposizione 20 giorni per chiedere di essere ascoltati dai pm. Alla scadenza del termine, i sostituti potranno formalizzare le richieste di rinvio a giudizio.

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