Circa 1 milione e mezzo di persone hanno preso parte ai 9 giorni dell’America’s Cup World Series. Il dato testimonia il successo che l’evento ha avuto e la risposta dei napoletani e dei turisti, giunti per l’occasione in città dall’Italia e da numerosi paesi esteri.
Le presenze in strada hanno raggiunto punte di oltre 2centomila persone, come nel caso della ‘Coast Parade’, la scorsa domenica durante la quale gli AC45 si sono dati battaglia dal Lungomare di Napoli fino al molo caligoliano di Pozzuoli e ritorno. Anche le gare di ACWS hanno a loro volta fatto sempre registrare massicce presenze di pubblico. E nella giornata di ieri si sono superate le 2centomila persone sul lungomare.
Il calcolo delle presenze è stato fatto sulla base di diversi metodi di valutazione. L’organizzazione dell’evento si è servita di un ‘contapersone’ che è stato sistemato all’ingresso della porta del Village, a piazza Vittoria.
Grandi numeri anche per i concerti serali sul palco costruito sul Lungomare. Al concerto di venerdì sera dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare e della Gipsy King Family hanno assistito circa 8mila persone, alcune delle quali sono state costrette, per mancanza di spazio, a spostarsi sul marciapiede della Villa Comunale. Alla cerimonia di premiazione dei vincitori delle regate, svoltasi oggi sul palco, è stato calcolato che hanno assistito oltre 10mila persone.
“Il bilancio è positivo nei numeri, che ovviamente andranno riguardati, ed anche dal punto di vista sportivo abbiamo avuto un vento giusto per le regate ed un bel sole. Abbiamo tutti difeso strenuamente la necessità che questo evento si facesse nonostante i problemi che la città sta vivendo e le critiche che sono piovute addosso all'organizzazione proprio per questo motivo. Napoli è una città dal respiro internazionale che deve comportarsi di conseguenza. Il nostro patrimonio artistico, culturale e di bellezze paesaggistiche non sfugge all'occhio dei cittadini che napoletani non sono" ha commentato Stefano Caldoro, presidente della Regione, che aggiunge: “questi grandi eventi secondo il mio parere vanno fatti. Dobbiamo lavorare tutto l'anno per ragionare in senso prospettico. Gli eventi non sono rappresentati solo dalle regate, abbiamo infatti avuto la Coppa Davis, avremo il Forum delle Culture. Insomma dobbiamo cominciare a ragionare in termini di programmazione continua. Ovviamente soltanto con il passare del tempo potremo valutare le ricadute in termini economici ed occupazionali che questo evento ha avuto, ma le prospettive sono senz'altro positive”.