Lunedì 11 ottobre sciopero all’Aeroporto di Bologna. Dalle 12 alle 16, infatti, i dipendenti della società Adb e delle società di handling Gh Bologna, Aviation Services e Aviapartner, oltre 1.400 persone, incroceranno le braccia per chiedere garanzie sulla sicurezza dei dipendenti. Lo sciopero, indetto nei giorni scorsi da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo e confermato ieri durante un tavolo in Città metropolitana, arriva dopo mesi in cui le sigle hanno denunciato numerose aggressioni al personale che opera al Marconi. Particolare scalpore aveva destato il caso del regista Boris Lehman, che a luglio era stato denunciato per aver aggredito una lavoratrice dell’aeroporto. Per Daniela Modonesi (Filt Cgil) la situazione, che già presentava qualche criticità prima della pandemia, è peggiorata con il contesto pandemico: “Ora abbiamo code più lunghe, in arrivo e in partenza, e questa situazione durerà per molto tempo. Le aggressioni sono all’ordine del giorno, per noi è diventato un problema andare a lavorare tranquilli”.
Nei mesi scorsi, spiega un volantino della Filt Cgil in cui si annuncia lo sciopero, “è stato chiesto anche l’intervento della Prefettura. Tutto questo senza ottenere mai un riscontro”. Per Modonesi, “servono più forze dell’ordine, la sensazione che ci sia un controllo”.
Nei giorni scorsi si è svolta la riunione dell’Osservatorio paritetico dell’Aeroporto, tra istituzioni, azienda e sigle. Le istituzioni chiamano in causa la Prefettura: “Accanto all’appello dei responsabili dell’aeroporto bolognese e delle organizzazioni sindacali, si unisce – in un’ottica di fattiva e leale collaborazione tra istituzioni – la richiesta del Comune e della Città metropolitana di Bologna rivolta, in particolare, alla Prefettura di Bologna perché si attivi convocando celermente un tavolo di confronto sul tema anche al fine di evitare lo sciopero dei lavoratori e garantire, in termini più ampi, la sicurezza di chi lavora o si trova a transitare per lo scalo bolognese”.