“Ci sarà sicuramente un’estate impegnativa, ma siamo fiduciosi che non sarà disagevole come l’anno scorso sui picchi”. A sottolinearlo è Nazareno Ventola, AD dell’Aeroporto di Bologna, a margine dell’inaugurazione del nuovo punto informazione I-Care al piano terra del Terminal passeggeri del Marconi. Ventola ha fatto il punto dell’avanzamento dei lavori di riqualificazione dello scalo, senza nascondere che anche per l’estate 2025 ci saranno ricadute, ma con un impatto un po’ più contenuto, soprattutto grazie al recente passaggio di status dell’aeroporto da “facilatato” a “coordinato”.
“Questo scatto riduce il rischio di un affollamento di partenze e di arrivi tutti nel picco – spiega l’AA – come poteva essere lo scorso anno quando avevamo una normativa diversa. Questo comporterà anche una riduzione della capacità del picco per la prossima estate, sarà possibile avere meno voli in contemporanea nei momenti di picco. Ovviamente, è un elemento importante perché ci sarà un po’ di interferenza da gestire tra il cantiere presente nei Gate e i flussi di passeggeri, ma non dovremmo sicuramente raggiungere i livelli del 2024”.
In termini di traffico è messo in conto un possibile lieve calo. “Potrebbe esserci qualche riduzione – ammette Ventola – il programma definitivo della Summer viene congelato a fine gennaio, siamo ancora in fase evolutiva. Le compagnie stanno cercando di adattare il loro programma di voli al fatto che la prossima estate avremo una riduzione di capacità; non pensiamo a cali di traffico drammatici”.
Sono ancora tanti i lavori in corso: entro la primavera saranno concluse le 8 nuove linee dell’area controlli di sicurezza, prosegue la riqualificazione ‘a cuore aperto’ nell’area Schengen dei Gate d’imbarco (per altri dieci mesi) ed entro giugno 2025 sarà inaugurato il primo blocco da 1100 posti del parcheggio multipiano. Su nuovi possibili voli, Ventola è prudente: “Il 2025 è un anno di consolidamento e assestamento, considerando i vincoli di capacità che avremo. Se gli spazi negli slot lo consentiranno, potrebbe esserci una crescita sul Nord Europa”, conclude.