Il Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto di Rimini San Marino e il Consorzio A&b hanno depositato il ricorso per l’annullamento del bando di gara e, di conseguenza, la non assegnazione della gestione dello scalo Federico Fellini alla società Airiminum 2014 Srl. Il ricorso al Tar del Lazio è stato notificato a Enac e Airiminum.
L’annullamento è stato richiesto a causa di “una serie di anomalie che hanno rilevanza giuridica, tanto da configurare vizi invalidanti del procedimento e dell’intera procedura di gara”; l’omissione della richiesta all’Autorità anti corruzione, non è infatti sanabile a posteriori.
La richiesta di sanzionare l’illegittimità del provvedimento di aggiudicazione per mancata esclusione di Airiminum è conseguente all’accesso effettuato dal Rti agli atti di gara che “ha portato alla luce profili di illegittimità del provvedimento di aggiudicazione pronunciato a favore di Airiminum, nello specifico con riguardo al verbale di sopralluogo e alle referenze bancarie che l’aggiudicatario ha trasmesso alla stazione appaltante”.
Secondo i ricorrenti, sia le referenze bancarie che l’attestato di sopralluogo presentati non rispettavano né la lex specialis di gara, né il Codice degli appalti, non garantendo quindi l’affidabilità del concorrente il quale, infatti, non ha ancora versato il capitale richiesto dal bando di gara.
Inoltre, è stato sollevato il fatto che “da informazioni assunte in via informale, si è appreso che l’offerta tecnica presentata da Airiminum 2014 srl costituirebbe la riproposizione del piano industriale che il precedente gestore aveva presentato al Tribunale fallimentare, senza peraltro ottenerne l’approvazione”.
Il Rti ha chiesto al Tar che “in via istruttoria… disponga le opportune misure per accertare l’effettiva regolare esecuzione del sopralluogo e di stabilire se l’offerta tecnica presentata da Airiminum 2014 srl costituisca o meno la riproposizione del piano presentato al Tribunale fallimentare dal precedente fallito gestore dell’aeroporto”.