La spiaggia di Riccione si candida a Patrimonio Unesco

Il mestiere del bagnino, la ‘rustida’ e la tipica tenda da spiaggia. Sono questi tre aspetti della tradizione balneare di Riccione ad essere entrati a far parte del Catalogo generale dei beni culturali nella sezione dei beni demo-etno-antropologici. Si tratta dell’anticamera alla candidatura della spiaggia di Riccione a patrimonio culturale immateriale dell’umanità per l’Unesco, un percorso nato nel 2018 con la costituzione di un comitato ad hoc. È stata la Fondazione Santagata di Torino, incaricata di redigere il dossier di candidatura secondo le linee guida ministeriali, a comunicare il traguardo raggiunto.

“La nascita del mestiere del bagnino è nata con le bagnine – ha puntualizzato a margine di una conferenza stampa il balneare e presidente dell’associazione per l’identità di spiaggia di Riccione Diego Casadei – Sono state le donne le prime bagnine. D’estate, quando i pescatori erano in mare, portavano i signori dei villini al mare e allestivano la spiaggia. Il risultato che abbiamo ottenuto è un risultato di tutta la città, in primis dell’associazione dei bagnini, ma include tutti quanti, perché c’è stato un lavoro di squadra”, ha commentato la sindaca Daniela Angelini.

“L’Unesco è un tragitto lungo, ci vogliono anni, pazienza e risorse. Noi siamo riusciti a fare tutto questo con poche risorse, bilancio zero e molto lavoro volontario. È stata una soddisfazione”, ha aggiunto l’ex docente di Politica economica presso le Università di Padova-Verona e Bologna Guido Candela che ha seguito il dossier.

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