Dopo 75 anni rinasce il Teatro Galli di Rimini, devastato dalle bombe della Seconda guerra mondiale. L’inaugurazione è in programma per domenica 28 ottobre, alle 20.
Il teatro, distrutto dai bombardamenti del 1943, è stato ricostruito sul progetto originale “all’italiana”, realizzato a metà Ottocento da Luigi Poletti, con il miglioramento degli spazi e le correzioni necessarie a garantire ottima acustica e visibilità.
Opere per le quali sono stati investiti oltre 36 milioni di euro, 31,7 dei finanziati con risorse comunali. La Regione ha contribuito con 4,7 milioni provenienti da Fondi europei Por Fesr 2007- 2013, oltre allo stanziamento di un contributo straordinario di 400 mila euro per la realizzazione della programmazione artistica.
“La riapertura del Teatro Galli – afferma Stefano Bonaccini, presidente della Regione,- ha in sé una eccezionale importanza per tutta la comunità regionale, italiana e internazionale. Rimini ritrova un bene architettonico di grande valore, un edificio che faceva parte della sua anima profonda, e l’Emilia-Romagna un altro luogo recuperato lungo la strada degli investimenti in cultura, che abbiamo triplicato. Ma soprattutto, un elemento identitario per i suoi cittadini. Il restauro del teatro è un esempio positivo di valorizzazione dell’investimento pubblico e di promozione della ricca tradizione artistica regionale. Per sottolineare l’importanza dell’avvenimento, la Regione ha voluto contribuire anche alla realizzazione di una programmazione di grande levatura, in grado di richiamare e riproporre il clima di straordinaria vitalità teatrale e musicale dell’epoca della prima inaugurazione”.
“Il Teatro Galli è rinato grazie soprattutto alle forze e al sacrificio dei riminesi – commenta Andrea Gnassi, sindaco di Rimini – ed è per questo che la sua inaugurazione non sarà limitata ad un evento speciale, ma sarà una festa lunga due mesi, alternando i grandi nomi del panorama internazionale, con appuntamenti dedicati alle eccellenze musicali di Rimini. L’ambizione è quella di far sì che il Galli, l’unico teatro ‘all’italiana’ costruito nel dopoguerra, possa diventare una fabbrica di cultura
365 giorni all’anno, restando popolare ma aprendosi alle divagazioni contemporanee. Una programmazione dunque che possa spaziare tra le più diverse proposte musicali e teatrali, sfruttando tutte le possibilità anche scenografiche che questo ritrovato spazio ci potrà offrire. In questo c’è l’ambizione di rappresentare un luogo speciale per l’intera produzione musicale e culturale del Paese”.
Madrina d’eccezione dell’inaugurazione sarà il mezzosoprano Cecilia Bartoli.