Hotel nega stage a ragazza con velo ma poi ritratta: l’info era sbagliata

L’uso del velo islamico in Italia continua a fare discutere. Ultimo caso lo stage in un hotel di Cattolica di una diciassettenne di origine marocchina. La ragazza, al quarto anno dell'istituto superiore del Turismo di Morciano, si sarebbe vista negare il periodo di stage alla reception di un albergo 4 stelle perché il velo sarebbe stato contrario alle politiche aziendali per chi è a contatto con il pubblico.
“Il nostro regolamento è chiaro – ha spiegato inizialmente la direzione dell'albergo – la religione non c'entra nulla. Il nostro compito è fare accoglienza. Un cappuccino servito con un sorriso è più buono, con un velo il sorriso non si vede”. 
Ma l'hijab, che la ragazza indossa da quando aveva 5 anni, copre solo la testa e non il viso. “Se mi avessero detto che si trattava di un foulard, di un velo in testa – ha detto il direttore dell’hotel – non ci sarebbe stato nessun problema. Nell'hotel abbiamo persone di tanti paesi e di religioni diverse. Una ragazza con il velo lavora da noi ed è anche nel depliant sul sito”.
Il direttore ha poi detto di aver chiesto alla scuola un incontro con la ragazza per parlare di un possibile futuro stage e anche con i genitori.  A causare l'equivoco, un deficit di comunicazione tra scuola e albergo.  “Ci siamo sentiti per telefono – ha detto il direttore – io sarò stato alla reception, davanti un cliente, la segretaria che mi chiedeva qualcosa. L'informazione giusta sul velo non è passata”. 

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