Non riuscendo a pagare l’affitto dell’hotel che gestisce a Rimini a causa del lockdown, ha chiesto lo sconto al proprietario dei muri che ha rifiutato. Ma il giudice ha dato ragione all’albergatore. La sentenza del Tribunale civile di Rimini è il frutto di un’azione legale chiesta d’urgenza dall’avvocato Massimiliano Angelini, difensore di un riminese che gestisce un importante albergo sul lungomare di Marina Centro. Il contratto di locazione prevede come garanzia assegni bancari postdatati per un totale di 100mila euro, che, secondo l’albergatore dovevano essere scontati del 50% a causa del lockdown e il blocco delle attività. Dopo aver impugnato il rifiuto del proprietario dell’immobile, ha avuto ragione in tribunale: il giudice ha intanto bloccato la possibilità di incasso di tutti gli assegni dati in garanzia e il deposito cauzionale, rimandando al prossimo mese una successiva valutazione. “Il giudice riminese, che ha inteso favorire la ripresa dell’attività economica, interpretando e applicando l’articolo 91 del decreto ‘Cura Italia’ – ha spiegato l’avvocato Angelini -, giustifica il congelamento della situazione di fatto anche con la mancanza di una conciliazione in buona fede tra le parti per una soluzione condivisa”.