L’1 ottobre a Rimini entrerà in vigore la tassa di soggiorno, unica città in Romagna ad averla introdotta. La tassa è a carico dei non residenti nel comune di Rimini, che pernottano nelle strutture ricettive del territorio fino ad un massimo di 7 pernottamenti consecutivi. Ade ssere esenti dal pagamento: i minori fino al compimento del 14 anno di età; le persone che assistono i degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio comunale; il personale appartenente alla polizia di stato e locale alle altre forze armante, nonché al corpo nazionale dei vigili del fuoco, che soggiornano per esigenze di servizio; un autista di pullman, e un accompagnatore turistico che presta attività di assistenza a gruppi organizzati dalle agenzie di viaggio e turismo, ogni 25 partecipanti; il personale dipendente della struttura ricettiva nella quale svolge attività lavorativa.
Inoltre, fino al 31 dicembre sono esenti anche i residenti delle aree colpite dal terremoto. L’importo della tassa varia a seconda della tipologia della struttura ricettiva. Per le strutture alberghiere e le strutture ricettive all'aria aperta la misura è definita in rapporto alla loro classificazione articolata in ‘stelle’, mentre per le strutture ricettive extralberghiere e le altre tipologie ricettive la misura è stabilita in rapporto alla loro classificazione articolata in ‘soli’.
“L’amministrazione comunale – si legge sul sito del Comune – impiegherà le entrate derivanti dall'imposta per finanziare interventi in materia di turismo e a sostegno degli esercizi ricettivi, lavori per la manutenzione e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali della città, nonché interventi per i servizi pubblici locali”.