Tassa soggiorno, anche Bologna ci fa un pensierino

Contrari gli albergatori che lamentano perdita competitività

Anche Bologna pensa ad introdurre la tassa di soggiorno. L'introduzione, nello schema di bilancio, è stata confermata al termine della riunione tra associazioni di categoria e amministratori locali.
Per Matteo Lepore, coordinatore di giunta, la tassa “sarà uno strumento utile per investire nella riqualificazione della città”. Lepore ha assicurato che “le modalità di applicazione saranno discusse in un percorso di concertazione con le categorie come prevede la legge. Di certo – ha aggiunto – non la useremo per coprire i buchi, ma per finanziare l'occupazione e la filiera dell'accoglienza”.
Di parere contrario gli albergatori che la vedono come un danno per il turismo della città delle due torri. “Così perderemo competitività come sistema turistico bolognese – ha spiegato Loreno Rossi di Confesercenti – in una fase così delicata di crisi economica, se ne farebbero carico gli albergatori”. Celso De Scrilli di Federalberghi si è detto “preoccupato per un eventuale calo di presenze”, mentre Giancarlo Tonelli, dg Ascom, ha ricordato come “gli alberghi siano già coinvolti dagli aumenti Imu”. 

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