Sono drammatiche le conseguenze del terremoto che nella notte tra sabato e domenica ha colpito l'Emilia Romagna sul patrimonio artistico di una terra che da sempre fa del turismo culturale il suo fiore all'occhiello. Per chiese ed edifici storici, il sisma è stato "un durissimo colpo", sostiene la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna, che parla di "danni irrimediabili". Dopo due giorni di verifiche "si può affermare che quasi tutti gli edifici storici, in particolare quelli ecclesiastici, sono stati danneggiati molto seriamente e, in alcuni casi, in modo addirittura irrimediabile" afferma la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna.
Pur riconoscendo che per ragioni morfologiche e tecnologiche le chiese antiche sono particolarmente vulnerabili, la Direzione spiega però che il terremoto "ha provocando una vera e propria emergenza sul patrimonio storico culturale". Sono perduti la chiesa di Mirabello e l'Oratorio San Carlo in S.Agostino nel ferrarese; della chiesa di San Felice sul Panaro, nel modenese, restano solo la facciata e l'abside. Gravi danni anche a Mirandola (Ferrara) dove è caduta la navata centrale del duomo. La Direzione regionale per i beni culturali e le Soprintendenze di Ravenna, Bologna e Modena stanno lavorando all'organizzazione delle squadre di verifica con la Protezione Civile e Nazionale e i Vigili del Fuoco, per definire il programma per le verifiche. Ma solo nei prossimi giorni sarà possibile una stima reale.