Linea bus internazionale Rimini – San Marino, impossibile stabilire data ripartenza

Lunedì, 18 maggio, riapre la quasi totalità delle attività imprenditoriali, dei servizi e della filiera turistico commerciale della Regione Emilia Romagna. Una decisione attesa da imprese e mondo del lavoro, in grado di segnare per interi comparti produttivi il primo passo della ‘ripartenza’ post Covid-19.

Tale condizione, purtroppo non vale ancora per il settore privato del trasporto persone su gomma, sul cui futuro immediato e di medio periodo, rimangono irrisolte e pesanti incognite. In particolare, riguardo il riavvio della linea bus internazionale quotidiana tra Rimini e San Marino, gestita da Fratelli Benedettini Spa e Bonelli Bus, servizio interrotto lo scorso 14 marzo e che, da quella data ad oggi, ha effettuato 0 corse e trasportato 0 passeggeri.

Per le due aziende, quindi, nessuna entrata, dipendenti in cassa integrazione, mezzi fermi, a causa dell’emergenza sanitaria e delle doverose prescrizioni su spostamenti e distanziamento delle autorità sammarinesi e italiane. Condizione senza precedenti per un collegamento ininterrottamente attivo dal 1946 e che rappresenta un naturale, quanto necessario, collegamento tra due Stati, due territori, due comunità, legate da reciproci interessi e tra cui si inserisce, in via prioritaria, il turismo.

Di fronte alle perduranti incertezze legate alle modalità della mobilità privata, allo stato di blocco – in termini di operatività – degli scali aeroportuali di Bologna e Rimini, all’azzeramento del trasporto turistico, è ancora impossibile stabilire una data di ripartenza per il collegamento. Una ripartenza economicamente sostenibile per le aziende e in grado di offrire nuovamente un servizio essenziale a cittadini privi di altri mezzi di trasporto e nella necessità di muoversi quotidianamente tra Rimini e il Titano.

“Riavviare la nostra attività in queste condizioni significa mettere a rischio il futuro delle nostre aziende. Il nostro lavoro è sostenibile solo se ci sono passeggeri che scelgono in nostri mezzi. Il problema non sono solo e soltanto le linee prescrittive in materia di sicurezza e salute, a cui ci atterremo e a cui abbiamo sempre ottemperato anche in tempi normali, ma ridurre la portata di un bus al solo 20% dei passeggeri annulla qualsiasi sostenibilità economica del nostro lavoro – spiegano dalle due aziende Bonelli Bus e Fratelli Benedettini Spa – È giunto il momento che le istituzioni di entrambi i territori comprendano l’emergenza che sta attraversando il settore del trasporto persone, da sempre un tassello fondamentale per il turismo, un’incombenza che non può essere demandata alla responsabilità delle sole aziende private. Serve subito un confronto con le Autorità dei due territori, per trovare soluzioni comuni e condivise al problema”.

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