Critiche da parte di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl per la decisione di Trenitalia di sopprimere, dal 28 luglio, alcuni collegamenti interregionali. Le sigle sindacali regionali hanno Fvg inviato una lettera alla società e all'assessore Riccardo Riccardi.
“Il taglio dell' offerta commerciale avanzato da Trenitalia non convince le parti sociali, e soprattutto la scelta inopinata di far venir meno il treno Venezia-Trieste delle 0.21 e il treno Trieste-Udine-Venezia delle 20.42 – scrivono i sindacati – siamo preoccupati' per il costante e progressivo abbandono e disinteresse del Gruppo Fs nei confronti di questo territorio”. Inoltre, i sindacati evidenziano che la scelta di sopprimere i 2 collegamenti causerebbe un “impatto negativo sia per l'utenza, sia per i lavoratori del Trasporto Ferroviario e dei Servizi Appaltati, oltre che isolare di fatto la regione dal resto del territorio nazionale”.
Preoccupato anche Riccardo Riccardi, assessore regionale ai Trasporti, che vede la cancellazione dei 2 treni con “estrema preoccupazione' in quanto si tratta di 2 collegamenti 'indivisi' svolti da Trenitalia a fronte di un contratto di servizio con lo Stato”. Non fanno cioè parte di quei servizi trasferiti alla Regione e che dal 2009 sono regolati dal primo contratto di servizio stipulato con Trenitalia. Si tratta di una notizia che, se confermata, porterebbe a un taglio di servizi significativo, con il rischio concreto che i 2 treni siano solamente il primo passo di ulteriori riduzioni”. Riccardi ricorda che “non appena Trenitalia ha reso nota, la propria volontà di operare riduzioni al servizio di trasporto pubblico locale su rotaia, il Friuli Venezia Giulia ha subito chiesto al ministero dei Trasporti di assicurare le necessarie risorse per scongiurare i previsti tagli”. “In un periodo non facile per l'economia italiana e in generale per il sistema Paese – conclude Riccardi – resto convinto che vada assicurato il presidio di alcuni capisaldi, tra i quali c'è sicuramente il trasporto ferroviario proprio per garantire ai cittadini il diritto alla mobilità e la presenza di un importante elemento a servizio del sistema economico regionale”.