Aeroporti di Roma, -22,3% l’utile netto per il 2006

Pesa la normativa sui requisiti di sistema

Risultati poco confortanti per Aeroporti di Roma che ha chiuso i primi 9 mesi del 2006 con un utile netto consolidato di 16,5 milioni di euro, in diminuzione del 22,3% rispetto allo stesso periodo dell’ esercizio precedente. Nonostante un incremento del traffico nel sistema aeroportuale pari al 6,7%, i ricavi, che ammontano a 436,1 milioni di euro, sono sostanzialmente in linea con il 2005. I dati della trimestrale, approvata dal cda, presieduto da Ernesto Stajano, mostrano un andamento dei ricavi, sia nel terzo trimestre che nei primi nove mesi dell’ esercizio 2006, fortemente influenzato dagli effetti derivanti dall’entrata in vigore, a fine 2005, della normativa sui cosiddetti “requisiti di sistema”. Il provvedimento – si legge in una nota – “ha decretato una riduzione dei diritti passeggeri ed aeromobili, ha cancellato la maggiorazione notturna applicata sui diritti stessi ed ha comportato un sostanziale contenimento di alcuni corrispettivi addebitati dalla capogruppo per un impatto complessivo di circa 19 milioni di euro”. “L’incidenza negativa complessiva – prosegue la nota – ha così di fatto neutralizzato il buon andamento delle attività commerciali e non aeronautiche, i cui ricavi sono cresciuti, rispetto ai primi nove mesi dell’anno scorso, del 5,5%. A quasi un anno dalla sua emanazione risulta ormai evidente che, a fronte di effetti positivi sul settore del trasporto aereo di assai dubbia efficacia, è invece certa la consistente penalizzazione, determinata dalla citata legge, sullo sviluppo delle gestioni aeroportuali”. Il contenimento dei costi operativi (-0,5%), solo parzialmente giustificato dalla riduzione del canone di concessione in applicazione della citata L. 248/05, ha consentito comunque di conseguire un margine operativo lordo in linea con il 2005.

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