“O Ciampino o niente. Se non ci vogliono ce ne andremo dal Lazio e cercheremo un altro posto in Europa, anche se non escludo l’ipotesi che si tratti di un aeroporto italiano”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, che insieme con il responsabile marketing del sud Europa, Bridget Dowlng, ha illustrato a Roma i motivi per cui i voli low cost della sua compagnia non dovrebbero essere eliminati dall’aeroporto di Ciampino. “I comitati, Enac e ambientalisti in testa ha detto O’Leary si sono sempre riuniti a porte chiuse senza invitare gli addetti ai lavori alla discussione sulle emissioni di gas Ghg e sull’inquinamento acustico su Ciampino. In più, non sono mai state rese note le tabelle sul rumore che vedono Ryanair in testa con gli aerei più silenziosi”. Secondo O’Leary è impossibile che la compagnia irlandese si sposti su altri scali laziali: Latina ha una pista troppo corta e Fiumicino non ha slot sufficienti. Immediata la replica di Filiberto Zaratti, assessore all’ambiente della Regione Lazio: “Le affermazioni rilasciate dall’ad di Ryanair confermano che la direzione dell’aeroporto di Ciampino è a sovranità limitata e le regole per l’utilizzo dello scalo aereo sono dettate dalle compagnie low cost. La cosa strana inoltre ha aggiunto Baratti è che sia Ryanar a pretendere dalle autorità aeroportuali di rendere noti i livelli di inquinamento prodotti dagli aeromobili mentre, negli altri paesi europei, sono gli enti gestori a controllare gli aerei che inquinano e a disporre multe per i superamenti dei limiti”.