Il secondo piano dell’Anfiteatro Flavio, fino al 2 marzo 2025, ospita una una piccola mostra allestita così da assecondare l’architettura del Colosseo, ma che permette di inoltrarsi in un mondo ben più lontano. È Göbeklitepe, sito neolitico datato tra il 9.500 a.C. e l’8.200 a.C., a 15 km dalla città di ŞanlÕurfa, nell’odierna Turchia. Patrimonio Unesco dal 2018, nel 2024 si festeggiano i trent’anni dall’inizio degli scavi.
Un’esposizione che fa da vetrina in Italia alla regione ed è frutto di una collaborazione internazionale, ‘Göbeklitepe: L’enigma di un luogo sacro’ racconta la storia di questi luoghi sacri a una comunità che era ancora molto legata alla natura e il simbolismo ad essa legato. “Sono soddisfatta di questa collaborazione tra Italia e Turchia, tra il Parco archeologico del Colosseo, l’ambasciata di Turchia a Roma, l’università di Istanbul che da diversi anni sta scavando in questo luogo straordinario dell’alta Mesopotamia – ha spiegato la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo – Si tratta di un luogo che è entrato nel patrimonio dell’umanità nel 2018. La scoperta di questo sito si data a circa 40 anni fa, ma gli scavi sistematici veri e propri sono iniziati dieci anni fa”.
Un dialogo tra i due luoghi che è possibile perché, “come Göbeklitepe un tempo – ha aggiunto il direttore degli scavi, Necmi Karul – anche il Colosseo era un luogo in cui si riunivano le comunità”. La mostra è stata promossa dal Parco Archeologico del Colosseo con la curatela di Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Daniele Fortuna e Federica Rinaldi e la collaborazione del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia e dell’Ambasciata di Turchia a Roma.