Certificato Herity per Colosseo e altri 44 siti regionali

Per Resca sarà uno stimolo agli investimenti dei privati

Il Colosseo e altri 44 luoghi del Lazio verranno certificati da Herity, Agenzia Internazionale per la Gestione di Qualità del Patrimonio Culturale. "Senza dubbio questa certificazione costituirà uno stimolo per i privati", sottolinea Mario Resca, dg per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del ministero. Il sistema Hges (Herity Global Evaluation System) consente loro di verificare la resa degli investimenti effettuati come sponsor o come concessionari, nonché di avere un agile supporto alle decisioni per individuare quali situazioni è più conveniente, ma anche più urgente, supportare economicamente o tecnicamente. L'accordo, voluto nel 2006 da Rocco Buttiglione, aiuta anche il ministero a valutare la resa delle proprie attività e l'efficacia delle operazioni avviate, individuando priorità di intervento. "Un elemento importante – fa notare Maurizio Quagliuolo, segretario generale di Herity International – anche per siti come Pompei". La certificazione internazionale si basa sull'opinione del team di Herity, su quella dei responsabili del luogo, come direttori e soprintendenti, e del pubblico dei visitatori. Attraverso un sistema esclusivo che considera 186 parametri i risultati della certificazione sono rappresentati su una scala da 1 a 5  in un 'bersaglio' affisso all'ingresso di biblioteche, musei, archivi, monumenti e siti archeologici, pubblici o privati, di tutto il mondo, purché aperti al pubblico. Il bersaglio descrive Valore percepito, Conservazione, Comunicazione e Servizi offerti dal luogo di visita, come nel caso del Pantheon.  

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