Colosseo aperto di notte, Uil: non serve ricorso

Il sindacato chiede incontro con ministero per aperture notturne

Non servono i privati per aprire di notte il Colosseo. A renderlo noto è la Uil Beni culturali, che punta il dito sulla denuncia della direttrice dell'Anfiteatro Flavio Rossella Rea. La responsabilità per il monumento più visitato d'Italia, fa notare il sindacato, è della soprintendenza autonoma guidata da Giuseppe Proietti, soprintendenza dotata di un proprio bilancio e di risorse proprie "che può investire con flessibilità per remunerare i lavoratori". Tutto ciò, secondo il segretario generale Gianfranco Cerasoli, "si può fare con una trattativa che duri meno di 10 minuti, come già avviene per le altri grandi realtà museali e archeologiche di Pompei, Uffizi, Capodimonte e Venezia". "La Uil è pronta – conclude Cerasoli-  a realizzare l'accordo per aprire il Colosseo, chi non ci vuole stare o punta a distruggere la gestione pubblica dei beni culturali esca allo scoperto". A denunciare la mancanza di personale per le aperture notturne dell'anfiteatro Flavio, che sarebbero dovute partire già da giugno (il martedì e il sabato dalle 21 alle 23 come aveva annunciato tempo fa il commissario all'area archeologica di Roma Roberto Cecchi), sarebbe stata la direttrice del Colosseo Rossella Rea, annunciando di aver scritto al soprintendente Giuseppe Proietti per chiedere il ricorso, per le aperture notturne, al personale privato della Pierreci.      

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