Firmata Convenzione ISCR e Musei Vaticani per tavola S. Bartolomeo e marmi Orte

L’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e i Musei Vaticani hanno firmato una convenzione per la conservazione dei marmi di Orte e della Tavola di S. Bartolomeo.

Una firma, raccontano Gisella Capponi, direttore dell’ISCR e Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ”che ratifica una collaborazione intensa e reciproca che di fatto prosegue da anni”. Sin da quando, nel 1943, l’allora direttore dell’ICR Cesare Brandi corse a trasferire in Vaticano le attrezzature scientifiche dei laboratori per salvarle dalla guerra.

E poi proseguita negli anni, con lavori congiunti come, tra i tantissimi, i restauri sui Bronzi di Donatello alla Basilica di S. Antonio o più recentemente alla Sala delle Cariatidi di Milano. Ma anche con uno scambio di professionalità, formate all’Istituto poi in forze nei laboratori oltretevere, a partire da Gianluigi Colalucci, colui che tra i ’70 e i ’90 diede in Vaticano l’imprinting del restauro moderno.

Con la nuova Convenzione, spiegano i direttori, sarà ancora più incisivo il reciproco trasferimento di know how, ”con studenti che frequenteranno stage sui grandi cantieri del Vaticano e, viceversa, professionisti che seguiranno specializzazioni e aggiornamenti in Istituto”.  

”Molto importante oggi è il tema della manutenzione e conservazione preventiva”, racconta Capponi citando i marmi di Orte ”al centro di uno studio sulla policromia su pietra”, fondamentale anche per le molte collezioni vaticane e ”rallentare la necessità di interventi nel tempo”.

E poi ancora collaborazioni scientifiche e sperimentazioni tecnologiche, come il nuovissimo laser a Erbio a impulso variabile, messo a disposizione dal gruppo El.En. e già testato dal Gabinetto Scientifico dei Musei Vaticani, ”ora all’opera sulla Tavola di S. Bartolomeo per rimuovere strati di un deposito molto particolare, quasi calcareo, resistente alle ‘normali’ sostanze”. I risultati del lavoro verranno condivisi tra i due istituti per proporre miglioramenti e upgrading alla strumentazione.

 

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