I lavori per la Metro C danneggeranno il Colosseo?

Italia Nostra chiede a Soprintendenza lo stop del cantiere

“Il Colosseo è a rischio”. Così si apre il dossier di ‘Italia Nostra’ che lancia l'allarme per il monumento simbolo della Capitale e dell’Italia.
“A giorni verrà recintata un'immensa area su via dei Fori Imperiali – si legge nel documento – Progressivamente si ridurrà lo spazio residuo per il traffico a 2 sole corsie, totalmente addossate al Colosseo. Per i turisti rimarrà solo uno strettissimo corridoio di 2,85 metri. Questa recinzione serve perché al suo interno tutta via dei Fori verrà scavata e svuotata fino a una profondità di 50 m per i lavori della linea C della metropolitana. Il cantiere durerà fino al 2020”. Secondo Carlo Ripa di Meana, presidente Italia Nostra Roma, “i terreni di riporto potrebbero cedere e trascinare a terra il Colosseo”.
Italia Nostra mette in discussione anche i costi dell'opera, lievitati in modo esponenziale dal corrispettivo di 1,9 miliardi di euro del 1990. Inoltre, secondo Italia Nostra, la tecnologia scelta all'epoca è ormai obsoleta, “con treni pesanti che avrebbero impatti devastanti nelle viscere di Roma”.  A supportare Italia Nostra anche le parlamentari radicali Emma Bonino ed Elisabetta Zamparutti e il candidato a governatore del Lazio Giuseppe Rossodivita.
“È l'ultimo ostacolo prima dell' apertura dei cantieri – ha detto Ripa di Meana – però la soprintendenza è sottoposta a fortissime pressioni e sta per cedere. Se non denuncerà la violazione della legge, che vieta di iniziare i lavori prima del completamento delle indagini archeologiche, lo faremo noi alla procura della Repubblica. È un progetto gestito totalmente dal sistema dei partiti – ha aggiunto – completamente chiuso ai cittadini. Minima competenza tecnica e massima competenza affaristica”. 

 

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