Guidati dalla luce degli smartphone per esplorare gli spazi nascosti di una domus del IV secolo D.C. e ammirando così colonne, pavimenti di marmo, fontane e una mensa ponderaria straordinariamente conservati. É quello che propone il Museo Giovanni Barracco di Roma, a corso Vittorio Emanuele II, che dal 6 gennaio ha aperto, dopo oltre 20 anni di chiusura, la casa romana situata nei sotterranei. La domus sarà visitabile con una modalità innovativa grazie al progetto sperimentale Li-Fi, acronimo di Light Fidelity, la cui tecnologia wireless permetterà al pubblico anche di approfondire una selezione di pezzi della collezione permanente di statue antiche. Il progetto, nasce per rendere la fruizione più semplice e favorire la comprensione delle opere esposte: la sperimentazione, in programma fino a febbraio, coinvolgerà nel percorso del museo 14 punti di interesse, di cui 9 nelle sale al piano terra e al primo piano e 5 nella Casa romana (che sarà straordinariamente aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, fino al 9 gennaio e, successivamente, fino alla fine di febbraio, solo nei fine settimana). La tecnologia Li-Fi, sfruttando l’impiego della luce LED per trasmettere dati a smartphone o tablet, unisce la transizione ecologica a quella digitale, grazie al basso consumo energetico e all’aumento della connettività, e permette una fruizione anche per persone ipovedenti o non vedenti, con l’impiego di tracce audio. Durante il percorso, il visitatore dovrà semplicemente scaricare la app del sistema, mettere lo smartphone sotto il fascio di luce dei faretti e attendere l’arrivo delle informazioni.