Restauro Colosseo, la Uil ritira l’esposto

Soddisfatto Alemanno che ora aspetta passo del Codacons

Finalmente la questione sul restauro del Colosseo vede qualche spiraglio di luce. Infatti, la Uil dei beni culturali, che aveva denunciato l'accordo siglato tra la Tod's e Roberto Cecchi, l'allora commissario straordinario per l'archeologia di Roma, ha annunciato il ritiro dell'esposto. Soddisfatto Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che ora attende lo stesso passo dal Codacons. Già Carlo Rienzi, presidente dell’Associazione, ha anticipato di aver presentato al Tar un'istanza di conciliazione. Nessun commento ufficiale da Lorenzo Ornaghi, ministro ai Beni Culturali, che giovedì aveva chiesto a Della Valle di non tirarsi indietro. Silenzio anche da Diego Della Valle.
In una lettera la Uil spiega le ragioni della sua rinuncia puntando il dito sui media e sui soggetti istituzionali che, “invece di valutare i profili di legittimità di un accordo che a tutt'oggi continua a non essere pubblico, hanno scatenato un vero e proprio attacco  nei confronti del sindacato”. La Uil non vuole addossata la responsabilità di aver fatto fuggire lo sponsor.
Oggi, è previsto un incontro tra Alemanno e il Codacons che per recedere dalla denuncia avanza una serie di richieste. Tra queste l'affidamento ad un “soggetto terzo di caratura internazionale scelto dal gruppo Tod's ma gradito al ministero dei beni culturali e a Codacons, di un protocollo tecnico diretto a garantire l'utilizzo non commerciale del documento; la redazione di un protocollo di regole ad hoc per la corretta utilizzazione del monumento con l'indispensabile apporto di soggetti ambientalisti e rappresentanti dei cittadini; l'estensione della possibilità di finanziare i lavori di restauro anche ad altre società”.  

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