Sfregio al Colosseo, turista vuole pagare ma non hai estremi per risarcire

Aveva sfregiato lo scorso giugno un muro del Colosseo e vorrebbe risarcire il danno ma nessuno gli dà l’Iban per bonificare i circa mille euro per i lavori.  La vicenda risale allo scorso 23 giugno, protagonista un turista inglese che aveva inciso su una muratura in laterizio il
nome suo e quello della fidanzata. Ripreso in un video, era stato identificato a Londra dai carabinieri.

“Dopo aver effettuato tempestivamente la propria denuncia al comando Carabinieri Piazza Venezia – si legge in una nota – il
Parco archeologico non ha più ricevuto alcuna comunicazione ufficiale relativamente al procedimento penale da parte dell’autorità giudiziaria, né dagli organi di polizia delegati. Nello specifico nessuna richiesta è pervenuta dalla Polizia locale di Roma Capitale, che, secondo quanto riferito dagli organi di stampa, sarebbe stata delegata ad acquisire l’Iban dello stesso Parco. Solo il 3 ottobre, infatti, veniva recapitata per la prima volta dopo tanti mesi, una mail, peraltro non all’indirizzo ufficiale del Parco, contenente la richiesta dell’avvocato Maria Valentina Miceli di poter acquisire l’Iban del Parco archeologico del Colosseo, al fine di consentire all’assistito di definire la sua posizione processuale attraverso il pagamento dell’importo relativo alle spese di ripristino”.

Oggi, “il Parco archeologico del Colosseo ha provveduto a tramettere tutte le informazioni necessarie al buon esito della transazione a soli tre giorni lavorativi dalla richiesta informale. Nel merito – conclude la nota – il Parco archeologico del Colosseo, ribadendo il proprio impegno nel preservare il patrimonio culturale, ha da sempre attivato una massima e tempestiva collaborazione con l’autorità giudiziaria e con le forze di polizia al fine di contrastare e reprimere qualsiasi atto contro il patrimonio culturale e di garantire che chi arreca danni debba rispondere in prima persona della sua condotta”.

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