Sfuma vendita palazzi storici di Eur spa, ma si guarda al congressuale con la ‘Nuvola’

Dopo lo stop del ministro Dario Franceschini, anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il sindaco di Roma Ignazio Marino hanno ribadito il no alla vendita a privati dei palazzi storici dell’Eur spa per ultimare la Nuvola di Fuksas. Per far questo, da parte di Eur Spa, servono ancora “circa 170 milioni, di cui 37 da soddisfare mediante ricorso ad una anticipazione finanziaria del ministero dell’Economia”, ha spiegato Padoan durante il question time alla Camera annunciando che “la procedura di accesso alla liquidità è stata attivata”.   

E’ stata quindi messa da parte l’ipotesi di vendita ai privati di quattro edifici storici (tre musei e l’archivio centrale dello stato) che il cda di Eur Spa aveva deciso lunedì scorso. Resta invece la possibilità di alienare altri immobili, ma non storici, di proprietà della società (al 10% del Comune di Roma e al 90% del Ministero dell’Economia). E per questo è in corso una due diligence sull’intero patrimonio immobiliare societario.

“L’Eur spa ha immobili per oltre un miliardo di euro, tra questi anche immobili non particolarmente di pregio come uffici – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo – è già accaduto in passato che la società abbia fatto vendite o valorizzazioni. Il nodo, dunque, non è vendere palazzi storici che non si possono vendere, ma essere impegnati tutti per far sì che l’Eur diventi la piattaforma nazionale per il turismo congressuale”.   

Padoan e Marino hanno concordato anche sulla necessità che la società disponga di un piano industriale che includa il lancio del turismo congressuale utile a incrementare la competitività di Roma Capitale. E per definire nel dettaglio i passi successivi, Ministero e Roma Capitale hanno deciso di avviare un tavolo di lavoro comune.

 

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