Le Terme di Fiuggi dicono addio agli inglesi

Sfumato accordo con Vikay adesso si punta a sopravvivere

Sono in difficoltà le Terme di Fiuggi. Il contratto firmato con la società inglese Vikay Financial Service, che avrebbe dovuto rilevare l'80% del pacchetto azionario della società termale, è carta straccia. Il gruppo londinese non ha pagato la prima parte (circa 190 mila euro) della somma di 1,9 milioni concordata per la cessione delle quote e così l'accordo è diventato nullo. Dopo 6 mesi trascorsi a cercare un'intesa è tutto da rifare. Gli inglesi avevano annunciato, in 3 anni, investimenti per 15 milioni per rilanciare le terme. Avevano previsto anche una card per i turisti, utile per farli accedere ai negozi e alle strutture della città a prezzi agevolati.
Gli stabilimenti termali, dunque, restano nelle mani della società ‘Terme di Fiuggi SPA & Golf’ che dovrà mettere in piedi un piano per cercare di salvare la stagione. “Adesso – dicono dall'azienda – vedremo cosa fare. La prima cosa certa è che dobbiamo trovare le risorse per andare avanti. Altrimenti si rischia di chiudere”.  
Una prospettiva che non fa dormire, oltre ai lavoratori, sonni tranquilli soprattutto agli albergatori, alle prese forse con la crisi più difficile degli ultimi venti anni.  
"La situazione si sta facendo delicata e pericolosa – commenta Franco Tucciarelli, presidente dell'associazione albergatori (Adaf) e vicepresidente di Federalberghi Lazio – perché senza un rilancio delle terme 'l'azienda Fiuggi’ rischia di chiudere. Avevamo bisogno di nuovi capitali e progetti seri, ma dopo mesi di speranze tutto è sfumato. Per rilanciare le terme – conclude –  è necessario riproporre e attuare un vecchio progetto che prevedeva di realizzare alla fonte Anticolana di piscine termali, attività sanitarie e ricreative. Solo così possiamo davvero sperare in un rilancio e superare la crisi". 

 

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