Per un’ora, ieri pomeriggio, operatori e albergatori hanno temuto che Roma introducesse una nuova tassa per i turisti, questa volta per quelli ricchi, ovvero per chi soggiorna in alberghi a quattro-cinque stelle. Appena cinque euro non di più. Un tempo brevissimo ma che comunque è bastato per raccogliere una serie di reazioni negative. Inutili, a dire il vero, visto che poi è arrivata la smentita del Campidoglio che sottolinea come "il documento di programmazione finanziaria è in preparazione e non prevede nuovi tributi". Il presidente della commissione Turismo del Campidoglio, Alessandro Vannini Scatoli (Pdl), non nega però che l’ipotesi della tassa sia stata presa in considerazione, ma si dice "perplesso verso una misura che è, da un lato di difficile gestione e dall’altro penalizza un settore già in difficoltà. Meglio sarebbe pensare a una riduzione dell’iva a livello nazionale con una parte vincolata a migliorie e ristrutturazioni che valorizzino il settore".
A insorgere sono state soprattutto le associazioni legate al turismo. "Una follia" per il presidente della Federalberghi Bernabò Bocca che ritiene che "chi ha avuto questa bella pensata debba riflettere sugli esiti che un provvedimento del genere ha prodotto in Sardegna qualche anno fa sotto la gestione di Soru, che fece scappare il turismo ricco". Anche a livello locale la Federazione, attraverso il presidente Giuseppe Roscioli considera "un suicidio economico e commerciale una simile idea". Il rischio, per Roberto Corbella, presidente dell’Astoi, "è di mandare a fondo il settore; del resto l’idea di una tassa sul lusso è vecchia e vorrei ricordare che già in passato è stata respinta. Invece credo che i soldi pubblici per il turismo debbano essere spesi meglio, soprattutto dalle Regioni". Non ci sta nemmeno la Confturismo Roma e Lazio. Il presidente Giovanni Bastianelli non si spiega perché "dovrebbero essere proprio gli alberghi a trasformarsi in esattori. Pensare a un dazio in entrata è un’assurdità. Invece di abbattere le barriere se ne creano altre". Per Andrea Giannetti, presidente Assotravel, "il Comune di Roma già incassa circa 8 milioni di euro ogni anno dai ticket sui bus turistici e non ha mai speso nulla per migliorare il settore. Noi – conclude – su questo ci siamo arrabbiati, ma credo che i colleghi albergatori potrebbero risentirne in maniera assai peggiore. Alla luce di ciò credo quindi che serva un progetto più intelligente". A favore, unico, il Codacons che però avverte: "ma non solo per il settore del turismo".