"Basta navigare in rete per scoprire quanto sia sterile la polemica giornalistica che è stata innescata sul contributo di soggiorno nella Capitale". Lo ha detto Mauro Cutrufo, vicesindaco di Roma, che nella giornata di oggi incontrerà i rappresentanti delle associazioni di categoria dei balneari. "Negli States ad esempio, dal 2010 ci vogliono circa 10,66 euro per entrare a scopo turistico; se questo non bastasse, a New York è in vigore una sostanziosa Hotel Tax. Il contributo di soggiorno è stato già adottato da molte nazioni come Francia, Austria, passando per Germania e Polonia, Olanda e Svizzera. Il 28 luglio del 2010 il consiglio comunale di Roma ha approvato, nel rispetto di quanto previsto dalla Legge n. 122 del 2010, l'introduzione del contributo di soggiorno. Il contributo – ha spiegato – inteso come sostegno economico all'impegno della città nell'organizzare i servizi urbani, ha la finalità di garantire ai turisti la migliore e più efficiente accoglienza. Il 5% degli introiti sarà invece utilizzato per la promozione della Caput Mundi nel mondo, così come accade con la Travel Promotion Act introdotta dagli Usa. In questa partita – ha concluso – sono entrate anche le categorie dei balneari che sanno quanto Roma intenda investire per lo sviluppo del suo mare, con il rifacimento del waterfront di Ostia, uno dei punti di riferimento del Secondo Polo turistico. Per la prima volta i circa 27 milioni di presenze turistiche che registriamo ogni anno contribuiranno alla spesa corrente di Roma Capitale".