Le Terme di Caracalla, il Colosseo, il Circo Massimo, fino ad arrivare sul lungomare di Ostia. Sono solo alcuni dei luoghi iconici di Roma che la tappa finale del Giro d’Italia toccherà nel suo ‘Grande Arrivo’ nella Capitale il prossimo 26 maggio. Il percorso è stato svelato in Campidoglio alla presenza del sindaco, Roberto Gualtieri, dell’assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda di Roma, Alessandro Onorato, del presidente e ad di RCS, rispettivamente Urbano Cairo e Paolo Bellino, del direttore del Giro, Mauro Vegni e dell’ex campione Vincenzo Nibali.
Il circuito di 9.5 km si sviluppa lungo le vie cittadine, alternando brevi ondulazioni e lunghi rettilinei raccordati da curve a volte impegnative con un fondo stradale prevalentemente asfaltato, fatta eccezione in alcuni brevi tratti in pavé (“sanpietrini”). Il favorito, per tutti, anche per Nibali, “resta Pogacar”, ma intanto il Comune “lavora affinché la tappa finale sia un successo come lo scorso anno”, assicura Gualtieri che nel promuovere l’arrivo a Roma parla di un Giro “sostenibile” e che “interpreta la transizione ecologica che stiamo cercando di mettere a terra”.
Fondamentale anche l’aspetto turistico per Onorato. “Lo scorso anno per la tappa finale abbiamo avuto 830mila presenze fisiche – spiega l’assessore – E’ importante che ai flussi turistici che Roma ha sempre avuto si uniscano quelli che creiamo con i grandi eventi, dando un motivo in più ai turisti di tornare nella Capitale”.
Non a caso Cairo definisce il Giro e la tappa conclusiva a Roma “uno spot mondiale per l’Italia”, perché chiudere come il Tour de France in una capitale “regala internazionalità alla manifestazione”. L’obiettivo, poi, è quello di prolungare il sodalizio tra Roma e il Giro.
“Stiamo lavorando per prolungare questa presenza a Roma, questo è il secondo anno consecutivo e speriamo ci sia un terzo”, dice Bellino. A differenza dello scorso anno, però, il tracciato sarà leggermente diverso in alcuni tratti perché terrà conto dei cantieri presenti in città. “Ma andrà tutto bene”, assicurano Gualtieri e Cairo, certi del successo come Stefano Ciurli, head of global Services del Gruppo Enel che accompagnerà il Giro anche quest’anno.
“Ci ritroviamo nello sport e nei valori di fatica ed energia – dice Ciurli – Le biciclette rappresentano innovazione, energia pulita e silenziosa. Sono certo che sarà una grande manifestazione”. Spazzate via anche le paure sulla sicurezza di ciclisti dopo quanto successo nell’incidente del dei Paesi Baschi. “Sicuramente ci vuole attenzione su questo tema – conclude il direttore del Giro, Mauro Vegni – Ma se andate ad analizzare cosa è successo vedrete che la colpa non è degli organizzatori”.