Roma città dell’accoglienza: ecco campagna-antitruffe

In città affissi manifesti rivolti a chi lavora a conttatto con i turisti

E’ partita oggi la campagna di affissioni a Roma rivolta agli addetti al settore turistico per invitarli a un’accoglienza reale nei confronti dei turisti, ma soprattutto per evitare nuovi episodi di truffe, come quelli che si sono verificati nei mesi scorsi e che hanno scalfito l’immagine della capitale agli occhi dei visitatori di tutto il mondo. Una serie di slogan, dunque, come ‘Chi non gonfia i prezzi, ci gonfia d’orgoglio’, ‘Fatti furbo, non fare il furbo’, ‘Romani buoni e cari? Meglio solo buoni’ e ‘Grazie Roma, quando dici grazie’ rivolti, in particolare, a tassisti, baristi, camerieri, conducenti di mezzi pubblici, personale alberghiero e commessi che saranno affissi, tra l’altro, nei mezzi pubblici, negli alberghi e in strada, e saranno accompagnati da passaggi della campagna sulle radio. Il marchio che contraddistinguerà l’iniziativa sarà rappresentato dalle parole Roma e tourists divise da un cuore giallo e rosso, ovvero con i colori della Capitale. Un’immagine che sta per ‘Roma ama i turisti’. "E’ interesse di ciascun romano – ha esordito il vicesindaco Mauro Cutrufo, nel presentare la campagna – fare tutto il possibile affinché ogni turista trovi la più amichevole accoglienza e, tornato nel suo paese, possa parlare entusiasticamente della sua vacanza romana". Alemanno non ha potuto fare a meno di ricordare che "ci ha fatto male a livello internazionale la fregatura rifilata a due turisti giapponesi in un ristorante romano. Una notizia che ha fatto il giro del mondo. Dobbiamo fare in modo che i disonesti sentano addosso il disonore cittadino da parte di tutte le categorie".
Ma la comunicazione non si fermerà solo agli operatori. Contestualmente partirà anche un monitoraggio trimestrale (ottobre, novembre e dicembre) sul turismo dal titolo ‘L’immagine di Roma che i turisti esteri portano con se".
Per Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, tutte le iniziative per migliorare il grado di accoglienza “sono benvenute, specialmente se sono in grado di fronteggiare possibili truffe, che finiscono sempre per rovinare l’immagine turistica di un luogo o di un intero Paese. Tuttavia – sottolinea – denunce per truffe se ne contano molte anche all’estero. Personalmente non credo che l’immagine dell’Italia sia appannata; piuttosto – prosegue Bocca – sul nostro Paese pesa la mancanza di infrastrutture, anche nel fronte dei trasporti, e un grave ritardo per quanto riguarda il fisco per le imprese turistiche".

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