Con una crescita del 15% nella produzione di imbarcazioni, che corrisponde per il 2006 a 3,5 miliardi di euro, la nautica può vantarsi di essere un settore vitale per l’economia italiana, in controtendenza rispetto ad altri comparti produttivi del Belpaese. Lo ha detto Anton Francesco Albertoni, presidente dell’Ucina, commentando i dati sul settore diffusi in occasione della presentazione del Salone Nautico internazionale di Genova. "L’andamento del mercato interno è positivo – aggiunge Albertoni – anche se purtroppo la piccola nautica non vive un momento felice, poiché risente più di altri delle scelte di politica economica nazionale e del diminuito potere d’acquisto del cittadino medio. "Questa – spiega ancora Albertoni – è un’industria sana che potrebbe contribuire ancor di più allo sviluppo del nostro Paese ma serve un maggiore sostegno della politica, che affronti in particolare tematiche fiscali, di turismo nautico e di ambiente per incentivare la diffusione della nautica". Per Albertoni, infrastrutture “vanno fatte ma senza rovesciare tonnellate di cemento sulle coste”. D’accordo con il presidente dell’Ucina, sulla realizzazione di nuovi porti turistici, ma inseriti armoniosamente nell’ambiente, anche il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. "Dieci anni fa – ha detto Burlando – non era un momento fertile per la nautica, siamo riusciti a cambiare mentalità e a farne un asset importante per l’economia e il turismo. Il rischio ora è di una eccessiva proliferazione, quindi su questo punto va aperta una riflessione, senza però chiudere sulla disponibilità ad aprire nuovi porti".