Italianway (www.italianway.house) la start up innovativa protagonista del settore turismo-hospitality con il primo franchising italiano del vacation rental lanciato a fine gennaio, arriva in Liguria con un progetto molto ambizioso: attrarre oltre 1 milione di viaggiatori con 350mila notti prenotate nei prossimi 5 anni.
L’azienda, che conta un Team di 100 persone e copre, grazie al proprio software sviluppato internamente tutti i processi fondamentali del vacation rental operando nella massima trasparenza e legalità, dopo essersi affermata sulla piazza di Milano come primo operatore per numero di immobili gestiti (oltre 500), ha scelto di esportare il suo modello in tutta Italia selezionando scrupolosamente imprenditori locali (https://info.italianway.house/diventa-partner/), come Giovanna Pecchia e Sebastiano Cozzi attivi su Genova e Rapallo che, grazie ad una formazione continua, portino il successo di Italianway nelle più suggestive destinazioni italiane. E dagli attuali 11 milioni di euro con cui ha chiuso il 2018, unica start up innovativa del settore a centrare un simile traguardo, l’azienda fondata quattro anni fa da Davide Scarantino e guidata da Marco Celani conta di chiudere il 2019 con un turn over di 20 milioni per arrivare a superare un giro d’affari di oltre 200 milioni di euro nel giro di 5 anni.
“Siamo partiti con Sanremo, Genova e Rapallo, destinazioni su cui sempre più proprietari ci chiedono di gestire le loro seconde case inutilizzate per metterle a reddito aprendole ad un turismo di qualità che vogliamo portare in Liguria dodici mesi l’anno – spiega l’ad Marco Celani – e adesso cerchiamo nuovi partner locali pronti a diventare imprenditori del turismo 4.0 in tutta la Regione, che abbiano voglia di scommettere su se stessi e creare imprese che portino indotto e ricchezza sui propri territori”.
“Stiamo selezionando in tutta Italia, e quindi anche in Liguria, i talenti migliori – aggiunge Celani – e chi vuole diventare imprenditore con Italianway può partecipare al nostro Master in Property Management che per specificità del percorso formativo e per qualità di contenuti non ha eguali. Abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse dai proprietari di immobili di tutta Italia, ora abbiamo bisogno di formare una nuova classe di imprenditori del turismo 4.0: professionisti in grado di coniugare la tecnologia sviluppata da Italianway al nostro modo di fare hospitality nelle più belle destinazioni italiane. La prossima sessione sarà a metà giugno e ci si può candidare scrivendo ad academy@italianway.house”.
“Sono tra 1300 e 1700 gli immobili che Italianway conta di gestire In Liguria entro 5 anni con un turn over tra i 15 e i 20 milioni di euro – spiega il founder Davide Scarantino – Grazie ad un Team di 100 persone lavoriamo insieme agli imprenditori che aderiscono al nostro franchising ad una serie di servizi che nessun’altra azienda del settore turismo-hospitality in Italia è in grado di offrire. E per questo i proprietari ci affidano sempre più numerosi i loro immobili: ci facciamo carico noi di espletare tutti gli adempimenti fiscali e normativi previsti dalla legge per chi affitta immobili ai turisti così come di raccogliere e versare la cedolare secca allo Stato e l’imposta di soggiorno ai Comuni. Al tempo stesso supportiamo i proprietari nell’allestire i loro immobili per restituirli a nuova vita e promuoverli, soprattutto a clientela estera, attraverso numerosi portali internazionali. Il modello di Italianway si propone di attrarre, in maniera continuativa durante tutto l’anno, turisti di fascia medio alta da ogni parte del mondo, con tassi di riempimento invidiabili e importanti ricadute sulle economie locali”.
“I nostri imprenditori Giovanna Pecchia e Sebastiano Cozzi – aggiunge il Founder di Italianway Davide Scarantino – oltre ad aver lavorato in Italianway tanti anni hanno frequentato il nostro Master in Property Management e sono i migliori ambasciatori che potessimo avere a Rapallo, Genova e nel Tigullio. Non stento a credere che a loro siano già arrivate decine e decine di richieste da parte dei proprietari delle seconde case del posto che non vedono l’ora di avere una rendita certa senza pensieri. E siamo pronti a formare tante altre figure come loro perché puntiamo ad attrarre oltre 1milione di viaggiatori con 350mila notti prenotate nei prossimi cinque anni”, conclude Scarantino, “raccogliendo e versando ai Comuni interessati circa 2milioni di euro di imposta di soggiorno, un vero e proprio tesoretto”.