L'aeroporto di Linate sta "cannibalizzando" quello di Malpensa, specie dopo il de-hubbing deciso da Alitalia nel 2008, spostando i passeggeri verso hub non italiani. E per questo, uno studio presentato a Cernobbio dalla European House Ambrosetti suggerisce al Governo di intervenire al più presto per decreto per riportare lo scalo cittadino di Milano al suo ruolo di terminale del collegamento navetta con Roma e completare la liberalizzazione dei diritti di traffico invece su Malpensa (la cosiddetta 'quinta liberta''), in modo tale che quest'ultimo torni a essere un "hub multivettore" al servizio dell'Italia capace, entro il 2030, di superare i 40 milioni di passeggeri all'anno anche grazie a una grande attrattività per i vettori non europei che operano sul lungo raggio.
Sollecitazioni raccolte dal ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. "L'Italia – ha sottolineato Passera – ha questa sindrome del ogni città ha un'università, un aeroporto, ha un tribunale". E ha annunciato Adesso, ha aggiunto, "dopo tanti anni al nuovo piano aeroporti arriveremo in poche settimane: è un lavoro in gran parte preparato" e "i criteri che abbiamo indicato sono molto simili a quelli indicati dal rapporto" dell'Enac.
Il presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, ha detto che "finalmente ci sono una sensibilità e una volontà di introdurre un modello di traffico che preveda e possa portare a una maggiore concentrazione di voli di breve e medio raggio su Malpensa, per favorire investimenti e voli di lungo raggio". E ha indicato l'esempio dei due aeroporti di Parigi. Anche il suo azionista di riferimento è d'accordo con la strategia delineata da Ambrosetti. "Penso che la Sea terrà conto di questo studio e lo trasformerà, arricchendolo, in un piano industriale" ha spiegato l'assessore al Bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci.