La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita sui provvedimenti adottati dal 2002 per compensare le perdite subite della società italiana Sea Handling, che fornisce servizi di assistenza a terra a Malpensa e Linate. Le perdite, spiega la Commissione, sono state ripianate dalle autorità italiane attraverso il gestore pubblico dei due scali milanesi. Nella fase attuale, Bruxelles – si legge in una nota – "nutre dubbi sulla compatibilità delle compensazioni con le regole Ue sugli aiuti di Stato". Le misure di aiuto, secondo la Commissione, sono "in grado di impedire ad altri concorrenti di accedere al mercato dell'assistenza a terra sugli importanti scali di Milano Malpensa e Milano Linate". Immediata la replica della società: "le informazioni e la documentazione fornite alla Commissione Ue hanno messo in evidenza che la copertura delle perdite della società Sea Handling non è mai avvenuta con esborsi provenienti dal Comune o dalla Provincia di Milano (azionisti di Sea). La copertura delle perdite è infatti stata effettuata esclusivamente da SEA. SEA Handling, SEA S.p.A". Non solo nessun fondo o contributo é pervenuto a Sea in nessuna forma, né dal Comune né dalla Provincia – spiega la società – ma tali enti, in qualità di azionisti di SEA, hanno ricevuto, pro quota, negli anni rilevanti importi, a titolo di dividendi. Gli interventi di copertura delle perdite di SEA Handling fin qui operati da SEA sono giustificati da una logica di mercato: SEA ha deciso di sopportare, in un'ottica imprenditoriale, le perdite della propria controllata SEA Handling per il periodo necessario alla riorganizzazione del Gruppo, avviato con lo scorporo del ramo di azienda handling, con l'obiettivo di un recupero di produttività e di un incremento dei ricavi dell'attività di handling".