ATR Milano: bene nuovi ristori e rinnovo CIG, ma serve proroga mutui

ATR Milano, associazione degli albergatori milanesi in seno a Confesercenti, accoglie con favore le dichiarazioni del Ministro del Turismo Garavaglia che da Dubai ha annunciato nuovi ristori per il turismo e il prolungamento retroattivo della Cassa integrazione in deroga, scaduta lo scorso 31 dicembre. L’associazione fa però notare che assieme alla cassa integrazione in deroga sono scaduti anche il blocco dei licenziamenti e la moratoria sui mutui alle piccole e medie imprese e auspica si possa trovare una soluzione che non metta in difficoltà le aziende del turismo.
“Apprezziamo che il Ministro abbia ascoltato le sofferenze espressa dalla nostra e da altre associazioni di settore: con la variante omicron la situazione del turismo si è ribaltata e diventata insostenibile in pochissimo tempo – ha detto il presidente di ATR, Rocco Salamone – Le misure annunciate vanno nella direzione giusta, ma in attesa di un atto formale vorremmo accendere i riflettori anche su altre urgenze che riguardano da vicino il mondo alberghiero: il 31 dicembre è scaduta anche la moratoria sui mutui per le piccole e medie imprese e per gli alberghi questo si traduce in uscite di cassa importanti che non possono essere sostenute in assenza di liquidità: chiediamo che la moratoria venga estesa almeno fino a giugno per permettere alle aziende dell’ospitalità di rifiatare con i primi arrivi primaverili ed estivi”.

Secondo i dati di ATR le difficoltà principali per il comparto oggi derivano dalle restrizioni sui viaggi dall’estero: le principali segnalazioni riguardano persone che avevano prenotato un viaggio con regole diverse e oggi non possono più soggiornare perché non hanno un Super Green Pass valido. “Speriamo che la primavera, insieme a un abbassamento dei contagi, porti anche una revisione delle regole prima della scadenza del 31 marzo con il ritorno al Green Pass base – conclude Salamone – almeno per gli arrivi dall’estero dove spesso basta un tampone negativo per l’ingresso in Italia. Sono capitati diversi casi di persone straniere con tre dosi di vaccino, ma di cui una o due non riconosciute dall’EMA: a norma di legge non si possono ospitare, ma è paradossale che abbiano il diritto di ingresso e non di soggiorno”.

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