È sempre più vicina la Grande Brera: a quasi 6 mesi dall’apertura del cantiere (25 marzo) più di un terzo dell’opera risulta completato, con un ritmo che nonostante le piogge estive è stato serrato. Tanto serrato che la durata di 18 mesi dei lavori potrebbe accorciarsi, annuncia Caterina Bon Valsassina, direttrice dei Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia. Intanto si sta già operando sulle facciate più nascoste, fra cui lo ‘strettone’ che porta all’Orto Botanico.
Completate finora 13 falde (su 113 totali) che insistono sulla Biblioteca, su alcune gallerie e sull’Osservatorio Astronomico, con il recupero del 50% dei coppi originali e l’installazione di nuove lattoniere, manto isolante e gronde. È cominciato anche il restauro dei lucernari posti sopra le sale napoleoniche, ripensati per filtrare raggi UV e infrarossi. Oltre ai tetti anche le altre 2 fasi del progetto ‘Grande Brera’ sono in moto.
La consegna dei lavori per Palazzo Citterio, dove si sposteranno alcune gallerie della Pinacoteca e saranno ospitate mostre temporanee, è fissata entro la fine dell’anno e l’apertura del cantiere è prevista per il 1° gennaio (durata 24 mesi).
I lavori per le caserme Magenta e Carroccio di via Mascheroni, destinate a ospitare spazi dell’Accademia, sono invece già cominciati con alcuni rilevamenti 3D, fa sapere Bon Valsassina. Ma su questo punto i tempi dei lavori sono ancora incerti: secondo Artioli, per completare la ‘Brera in Brera’ che prevede il trasloco completo dell’Accademia mancano circa 100 milioni, mentre i fondi destinati alle caserme dal finanziamento CIPE del 2012 sono 1,5 milioni. Bon Valsassina ha annunciato che sono stati chiesti altri 38 milioni ai Fondi Europei e ai Fondi di Sviluppo e Coesione. Ma la Grande Brera arriverà, rassicura Artioli, e a garantirlo è il prossimo avvio del cantiere Citterio, al quale non casualmente è destinata la maggior parte dei fondi ministeriali (17 milioni su 23).