Tassa soggiorno, no anche da Federalberghi Sondrio

Paruscio: ulteriore elemento di penalizzazione dell’economia turistica

Un no alla tassa di soggiorno arriva anche dalla Federalberghi Sondrio. "Ci auguriamo – spiega Aurelio Paruscio, presidente dell'Associazione – che questa nuova ipotesi di tassazione non trovi attuazione. Si tratterebbe, infatti, di un ulteriore elemento di penalizzazione dell'economia turistica di tutto il paese, che andrebbe a gravare su un settore che già è sottoposto ad un regime di tassazione maggiore rispetto a quanto avviene negli altri paesi europei. E, ancora più grave, questo costo andrebbe a pesare sulle tasche dei nostri clienti/consumatori italiani e stranieri. Un doppio danno quindi – continua – poiché questo costo se da un lato andrebbe a indebolire la competitività di un comparto produttivo vitale per la nostra provincia e più in generale per il nostro paese, dall'altro andrebbe a far lievitare i costi diretti che devono sostenere i consumatori per un soggiorno alberghiero. Altro elemento fortemente penalizzante per le nostre aziende – aggiunge Paruscio – è il fatto che questa imposta è ipotizzata solo per i soggiorni nelle strutture ricettive, senza andare a toccare tutte le altre componenti del comparto turistico. Anche l'economia turistica della provincia di Sondrio – conclude – risulterebbe quindi penalizzata da questo nuovo balzello, perdendo ulteriormente in competitività nei confronti dei territorio montani sia confinanti sia stranieri".

editore:

This website uses cookies.