"Ogni euro investito nell'Expo 2015 di Milano genererà una ricaduta sull'economia italiana dai 2,3 ai 3 euro e da qui fino al 2020 l'esposizione universale contribuirà ogni anno per almeno lo 0,18% sul Pil nazionale". È quanto è emerso da uno studio dell'Università Bocconi di Milano che effetivamente lascia pochi argomenti ai cosiddetti ‘expo-scettici'.
I ricercatori bocconiani guidati dal professor Lanfranco Senn, hanno stimato in 67 miliardi il fatturato di tutto l'indotto di Expo 2015, con una crescita del valore aggiunto sull'arco di un decennio di 29 miliardi e la creazione di 61 mila posti di lavoro in media ogni anno. Al di là delle cifre macroeconomiche, lo studio rileva però che l'eredità di Expo 2015 sull'economia italiana si dovrà calcolare anche nell'inevitabile maggiore attrattività del Paese per gli investitori stranieri, in un robusto incremento dei flussi turistici e in un contributo di 11,5 miliardi di euro per l'erario, tra imposte dirette (64%) e indirette (36%).
Il contributo più determinante sull'indotto sarà rappresentato dagli investimenti nel sistema infrastrutturale: i 19 miliardi spesi per le nuove opere e la loro manutenzione genereranno un giro di affari di 52 miliardi con un valore aggiunto di 21,5 miliardi. A questi si aggiungano i 3,5 miliardi di spese turistiche che avranno un impatto di 9,5 miliardi e gli investimenti esteri.