Congressi e incentive sono uno dei più importanti business del turismo italiano e le imprese milanesi giocano un ruolo sempre più importante in questo settore sia in Italia che all’estero. Ma Milano è scelta come meta di congressi da parte delle imprese italiane solo se è abbinata a manifestazioni fieristiche di livello internazionale e da quelle straniere solo se è abbinata a soggiorni sui laghi. A delineare lo scenario un’indagine dell’Unione del Commercio di Milano in collaborazione con ASSI, AIMP e AINeT, in occasione della prima edizione di ICI in programma in questi giorni a Fieramilano. Secondo l’indagine le aziende che devono scegliere una location in Italia per la loro convention possono rivolgersi solamente alle grandi città come Roma, Firenze e Napoli, mentre le città altre del Sud, che potrebbero essere sfruttabili in alcuni periodi dell’anno perché favorite dal clima, non sono pronte perché non attuano politiche di ampliamento della stagionalità. Oltre all’aspetto logistico, si cercano sedi congressuali che dispongono di centri benessere o SPA. E anche in questo caso le possibilità di scelta in Italia sono limitate dalla mancanza di strutture adeguate alle necessità dei congressisti, il che favorisce le destinazioni straniere, in particolare Costa Azzurra e Spagna. Per quanto riguarda Milano, il capoluogo lombardo viene scelto come meta congressuale dalle imprese italiane solo se è offerta in abbinamento a manifestazioni fieristiche di rilievo internazionale mentre è preferito dalle imprese estere rispetto alle altre città italiane solo se i congressi sono abbinati a soggiorni sui laghi. Per quanto riguarda il turismo incentive, le aziende milanesi scelgono le vacanze “soleggiate”: il viaggio incentive infatti si effettua soprattutto nel periodo invernale. Se si scelgono mete in Italia, anche se sono casi sporadici, si prediligono zone tranquille fuori città come le ville venete o i castelli romani. Mediamente un viaggio incentive dura dagli 8 ai 10 giorni e nel 30% dei casi è abbinato a una componente culturale, una città d’arte; il 70% è abbinato alla vacanza relax in cui l’elemento ludico e di intrattenimento sono componenti fondamentali. Milano però non è meta di incentive a meno che non sia abbinata ai laghi, che riscuotono all’estero grande interesse, a un grande evento culturale o allo shopping, soprattutto da parte di americani e orientali. Infine il 26,20% del fatturato complessivo dell’industria turistica nel 2004 è attribuibile al segmento congressuale, per un totale di 14,45% dei pernottamenti. Il settore congressuale italiano è quindi il primo segmento di domanda turistica in Italia per fatturato: l’elevata spesa pro capite dei congressisti è pari al doppio della spesa sostenuta dai turisti dei segmenti tradizionali dell’industria dell’ospitalità.