“Le avverse condizioni meteo del mese di luglio hanno fatto sentire i loro effetti su presenze e arrivi anche nelle Marche. Tutto sommato le prenotazioni sono in linea con quelle dello scorso anno ed i visitatori, oltre al mare, hanno voglia di conoscere l’entroterra garantendo così operatività a tutte le tipologie di strutture ricettive”. Ad affermarlo Betty Squadroni, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Fermo e neo presidente della Consulta Regionale per il Turismo.
“Come Confindustria Marche abbiamo tra i nostri associati gli hotel a 4 / 5 stelle di tutta la regione e per quanto riguarda queste strutture il calo è stato veramente minimo. A livello regionale è stato fatto un ottimo lavoro in termini di promozione del territorio marchigiano anche grazie ai social network. In controtendenza sono invece Country House e b&b che hanno acquisito clientela nuova, principalmente stranieri, e si stanno strutturando per diventare dei piccoli resort – aggiunge – Dati soddisfacenti anche dai villaggi vacanze e dai campeggi grazie ad un lavoro sistematico fatto da diversi anni a questa parte. Per quanto riguarda il nostro territorio del Fermano la fotografia che possiamo scattare presenta più sfaccettature: le strutture sul mare segnano qualche sofferenza dovuta al maltempo anche se siamo fiduciosi in una ripresa, registriamo arrivi dal nord Europa che incrementano le presenze nell’entroterra. Per esempio nella zona di Montegiberto è segnalata la presenza di danesi, ad Altidona e Campofilone di svedesi, a Lapedona di olandesi e russi. Questa tipologia di visitatori arriva al mare saltuariamente anche se però va evidenziato come comunque rappresenti un’ottima opportunità in quanto è un turismo che si sposta per shopping, arte e enogastronomia. In questo momento di recessione – conclude Squadroni – è comunque essenziale a tutti i livelli riuscire in modo inderogabile a fare rete, nel senso che c’è necessità che le strutture si attivino insieme per poter fare una programmazione univoca, ammortizzando le spese per la promozione e pianificando soprattutto strategie e progetti comuni. Insieme a questo andrebbe rivista e migliorata la cultura dell’accoglienza, attraverso una promo commercializzazione dei territori mediante l’ausilio delle potenzialità tecniche e logistiche che si hanno a disposizione”.