Tutto da rifare. È stato respinto il ricorso della Soprintendenza ai Beni Architettonici e del Paesaggio delle Marche che aveva detto no al progetto di ristrutturazione di una vecchia casa colonica sul Colle dell'Infinito a Recanati per trasformarla in una country house. A stabilirlo il Consiglio di Stato accogliendo il ricorso dei privati intenzionati a realizzare il progetto contro il parere della Soprintendenza stessa, sostenuta dal Fai e da Italia Nostra. Contraria anche la famiglia Leopardi. Per i giudici amministrativi di secondo grado il parere negativo della Soprintendenza ha un difetto di motivazione, perché non esplicita “le effettive ragioni di contrasto tra l'intervento di recupero del vecchio fabbricato e i valori paesaggistici dei luoghi” interessati. Inoltre, il vincolo prevede la possibilità di interventi sul territorio “nel rispetto del valore estetico e tradizionale dell'area”.
Adesso, dunque, la Soprintendenza dovrà "riattivare in collaborazione con il Comune di Recanati e con la parte privata il procedimento funzionale alla formulazione del prescritto parere, facendo in modo di ben evidenziare l'iter logico della sua definitiva espressione di volontà e con l'esplicita e dettagliata indicazione delle condizioni”.
Ma a favore del Colle dell'Infinito scende in campo Dario Franceschini, ministro dei Beni e Attività Culturali. “L’ermo colle è patrimonio della cultura e delle letteratura nazionale e va preservato – spiega Franceschini – Per questo gli uffici competenti sono già al lavoro per ribadire il parere negativo sui progetti che interessano l'area”.
”Un patrimonio immateriale – secondo il conte Vanni Leopardi, discendente del poeta – che va tutelato con una legge ad hoc, o quanto meno con un provvedimento non a maglie larghe, un piano che faccia chiarezza, oltre ad un restauro con piante e colori per restituire al visitatore moderno l'emozione cantata da Giacomo, il senso dell'infinito”.