Aeritalia ha dato mandato ai propri legali “di procedere contro Atim (Agenzia per il Turismo e l’internazionalizzazione delle Marche) per tutti i danni cagionati”. Una mossa legata alla decisione della compagnia aerea di cancellare dal 13 novembre i voli da Ancona verso Bucarest, Barcellona, Vienna con lo stop annunciato da ottobre 2024 dei voli di continuità territoriale per Roma, Milano, Napoli, tutti inaugurati in pompa magna l’1 ottobre. Lo annuncia l’AD di Aeroitalia Gaetano Francesco Intrieri in un post su facebook.
Secondo quanto riportato da ANSA, nei giorni scorsi Aeroitalia aveva parlato di “mancato adempimento degli impegni da parte di Atim” e di “negoziazioni non andate a buon fine”, annunciando una collaborazione pluriennale con Ryanair.
Intrieri sostiene che la compagnia aerea è stata contattata dall’aeroporto a maggio, con la segnalazione del bando sulla continuità territoriale per le rotte verso Roma, Milano e Napoli. Rotte ritenute “non economicamente sostenibili” da Aeroitalia. A quel punto sono cominciati i contatti con Bruschini “per valutare la possibilità di nuove rotte da aggiungere”: Bucarest, Barcellona, Vienna e in futuro Amsterdam.
Viene anche proposta una campagna pubblicitaria con il logo di Atim ‘Let’s Marche’ su un aeromobile e sul materiale pubblicitario dei voli e altre operazioni promozionali, per un corrispettivo di “750mila euro oltre Iva se dovuta”, fissato in un contratto firmato il 31 luglio 2023.
Aeroitalia rispetta gli impegni, investendo “circa 150mila euro, fidandoci dell’Atim e del contratto firmato”. Ma ad ottobre, all’invio della prima fattura per un importo di 250mila euro, “scopriamo che quel contratto non ha seguito delle procedure burocratiche che andavano probabilmente seguite. Dopo aver investito oltre 1 milione di euro scopriamo di essere stati presi in giro”. E “per caso veniamo a conoscenza che Atim era pronta a firmare un contratto per decine di milioni di euro con Ryanair”. A quel punto, sempre secondo l’ad di Aeroitalia, ci sarebbe stata un’altra proposta, poi ritirata, da Bruschini. Una “ulteriore presa in giro” secondo Intrieri.