“È una scoperta destinata a rimanere nella storia il ritrovamento del dente da latte del bambino più antico d’Italia e d’Europa, avvenuta in una porzione del giacimento paleolitico ‘La Pineta’ di Isernia, già fiore all’occhiello della nostra regione”. Sono le parole di Vincenzo Niro, presidente della Regione, in merito al ritrovamento del dente di un bambino di Homo heidelbergensis vissuto 600 anni fa.
“Avere nel Molise la testimonianza diretta del bambino più antico d’Europa – ha rimarcato Niro – conferma come la nostra terra sia una straordinaria depositaria di tesori e di un patrimonio archeologico dal valore inestimabile. A tal proposito le mie sincere congratulazioni vanno alla Soprintendenza ai beni archeologici del Molise e all’Università di Ferrara che hanno saputo compiere un lavoro sinergico, attento e scrupoloso, con risultati di grande pregio, in aggiunta a quelli già precedentemente conseguiti. In qualità di Presidente del Consiglio regionale sono convinto che tale scoperta, in un campo strategico quale quello dei beni archeologici, possa veramente rappresentare un viatico privilegiato per uno sviluppo turistico dell’intero nostro territorio e di conoscenza della storia dell’uomo”.
“Mi auguro che il ritrovamento avvenuto, possa inserirsi nel circuito virtuoso già inaugurato con l’ampliamento della Riserva Mab Unesco di ‘Collemeluccio-Montedimezzo-Alto Molise’ – commenta Domenico Di Nunzio, consigliere con delega al Turismo – ciò permetterà di valorizzare con maggior vigore la straordinarietà dei siti archeologici e di peculiarità ambientali e silvo-pastorali dell’Alto Molise e della zona isernina. L’impegno a proseguire in tale direzione potrà conferire all’intero territorio un’ampia valenza nella conservazione e valorizzazione della diversità biologica e del paesaggio culturale, favorendo così una crescita in termini di infrastrutture e servizi al fine di rafforzare e dare qualità alla richiesta turistica”.