Fino al 28 febbraio Campobasso ospita una mostra dello scrittore e interprete siciliano Flavio Brunetti che mette in scena alcune foto d’epoca della comunità di Casacalenda. Si tratta di immagini che ritraggono bambini e anziani, persone comuni della piccola comunità della provincia di Campobasso.
L’idea nasce quando Brunetti si imbatte in due casse ricolme di lastre fotografiche al bromuro d’argento. Sul coperchio delle scatole vi era incisa la raccomandazione ‘Non aprire che all’oscuro’, raccomandazione, ora titolo dell’esposizione allestita al Palazzo Gil.
In mostra 90 immagini selezionate tra 1500 lastre fotografiche, restaurate e raccontate da Brunetti. Tutte le lastre ritrovate sono state scattate dallo stesso fotografo, Mastrosanti, il fotografo dove tutto il paese si recava per far immortalare la nascita, la crescita, la morte, la partenza per il fronte, il matrimonio, la ricerca del marito, la famiglia.
“Quelle mille e cinquecento lastre documentano un Molise ancestrale quasi primitivo e ciascuna rappresenta una condizione esistenziale che nell’insieme si fa documentazione, storia collettiva e ‘stoffa del sogno’ delle generazioni dei nostri avi. E in quel mondo, che solo apparentemente sia passato e più non esista, la fotografia assume un potere divino, magico, sacrale, quello di ridare la vita, in una sorta di metempsicosi, alla bellezza e alla grazia”, commenta Brunetti.