È partito in questi giorni e durerà quattro anni, il progetto ‘Th2icino’, cioè una filiera di produzione e consumo di idrogeno verde all’interno dell’aeroporto di Malpensa, per imprimere un’accelerazione al processo di decarbonizzazione del settore aereo. Il progetto è coordinato da Rina, in collaborazione con nove partner tra i quali Sea.
“La Hydrogen Valley Malpensa è un distretto industriale che va a integrare la produzione e lo stoccaggio di idrogeno. L’obiettivo è introdurre un nuovo vettore energetico, garantendo un’indipendenza energetica e di conseguenza una crescita economica. Fungerà anche come hub per la ricerca, dando anche in questo caso possibilità di sviluppo per il territorio”, ha detto Alessandra Cuneo, innovation for power generation and hydrogen manager di Rina.
Il progetto, che ha un budget di 18,5 milioni, parte con la produzione dell’idrogeno, che poi verrà stoccato all’interno dell’aeroporto stesso e utilizzato al suo interno, rifornendo i veicoli della flotta degli mezzi di Malpensa. L’impatto che la Hydrogen Valley Malpensa dovrebbe, alla fine dei quattro anni, portare alla produzione di 500 tonnellate di idrogeno l’anno, con un risparmio di 4400 tonnellate di CO2 all’anno e stimolando così la decarbonizzazione industriale del territorio.
“È importante arrivare alla decarbonizzazione dell’intero settore ed è importante che gli aeroporti investano per la decarbonizzazione non solo delle infrastrutture, ma anche del volo. Ci vorranno dei decenni per arrivare al net zero, si parla del 2050, e tra le soluzioni possibili ci sono i biocarburanti e l’idrogeno. Ma affinché Malpensa sia pronta per l’idrogeno entro il 2035 bisogna partire già adesso e in questo contesto rientra il progetto Th2icino”, ha aggiunto Armando Brunini, ceo Sea Milan Airports.